La scuola, in tutti i suoi gradi, da quella per l’infanzia all’Università, è ormai ridotta ad una sorta di fabbrica del precariato. Penalizzati sono nel contempo insegnanti e studenti.
Ecco perché i Giovani Amministratori per la Pace, la neonata Rete nazionale costituitasi a febbraio ad Assisi sotto l’egida della Tavola della Pace di Perugia e gli auspici del suo Presidente Flavio Lotti hanno dato mandato a tre suoi componenti di redigere un comunicato di sostegno alla mobilitazione di docenti e discenti contro le politiche improvvide del Governo Berlusconi.
I Gap ritengono infatti che da un’istruzione di qualità deriva il futuro civile ed economico del Paese. Di seguito il Comunicato.
“La scuola è aperta a tutti.
L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.”
Questo qui sopra non è un brano di Utopia di Tommaso Moro, ma l’articolo 34 della nostra Costituzione.
Il diritto allo studio è, infatti, un diritto costituzionale ed un bene pubblico mondiale, almeno a quanto si legge nella Costituzione repubblicana e nelle più recenti linee guida di Unesco e Consiglio d’Europa.
L’Educazione ad un pensiero critico – dicono insieme eminenti teorici e filosofi politici quali Amartya Sen, Robert Dahl ed Edgar Morin – è fondamentale al fine di costituire la cittadinanza democratica e di educare il cittadino sia al rispetto dei diritti sia alla politica mite e non aggressiva.
Il fondo che finanzia le borse di studio per gli studenti universitari scenderà nel prossimo anno dagli odierni 96 milioni di euro a 70 milioni di euro, riportando l’Italia indietro di decenni e lasciandola in affanno a rincorrere gli altri paesi europei (nel biennio 2009/2010 in Italia usufruivano di borsa di studio 151.760 studenti contro a più di mezzo milione di studenti titolari di borse di studio in Germania ed altrettanti in Francia).
I tagli ai dottorati di ricerca ed ai ricercatori, poi, tengono fermo il nostro paese alle quote degli anni Ottanta (1,2% di spesa di bilancio nel settore), contro l’obiettivo di Lisbona che chiede il 3% per il 2010 agli Stati membri dell’UE.
Noi Giovani Amministratori per la Pace ed i diritti umani, consapevoli della necessità di una seria politica educativa e proattiva nei confronti della ricerca universitaria per sostanziare la concezione di democrazia e dare forza viva alla Costituzione italiana, esprimiamo la nostra indignazione nei confronti della manovra finanziaria per il 2011. Un provvedimento così improvvido rischia di impoverire il saggio dettato costituzionale e rendere incerto il diritto di eguaglianza nell’accesso ad un’equa valutazione del merito.
I GAP (Giovani Amministratori per la Pace) assicurano il proprio sostegno e la propria vicinanza a studenti e docenti che in tutto il Paese stanno manifestando per il diritto allo studio e per il lavoro della conoscenza. Il mondo della conoscenza manifesta contro provvedimenti sconsiderati ed incapaci di intendere il diritto allo studio quale perno su cui far leva per uscire dalla crisi economica, i Giovani Amministratori della Pace, ancora una volta, sono al fianco degli studenti, dei ricercatori e dei precari della scuola.
Mattia Baglieri (Comune di Casalecchio di Reno)
Valentina Cuppi(Comune di Marzabotto)
Marco Paolucci (Comune di Arezzo)
della Rete Giovani Amministratori per la Pace